lunedì 3 ottobre 2011

PECCATO di GOLA

Si parla tanto di bon ton: siamo subissati da trasmissioni che ci insegnano a vestirci, a pettinarci, a vendere casa e persino a costruire una libreria riciclando gli appendiabiti della tintoria, ma nessuno spende una parola per il bon ton a tavola.
Non sto a dilungarmi sull’utilizzare le posate più appropriate, sul come apparecchiare una tavola elegante o sul non parlare a bocca piena perché mi sembra pleonastico, anche se mi rendo conto che in realtà non lo è. No quello a cui mi riferisco oggi è il problema che sorge quando vieni invitato a cena a casa dell’amica che ha velleità da cuoco stellato e poi non è in grado di mettere in tavola una pasta al burro che non sia scotta. Ragazzi, quel che conta è la compagnia, non la qualità del cibo, per carità, sì, è vero, ma se dopo bisogna nel migliore dei casi ricorrere a una lavanda gastrica, capite bene che è facile che ad ogni invito a cena la risposta sia quella di trovarci in pizzeria! Una mia amica ha una mamma che trasforma in oro tutto quel che cucina, è un dono, che non fa,evidentemente,  parte del DNA della figlia, così ogni invito a si trasformava (non ci invita più da qualche tempo) in una serata da incubo. Le ho visto vuotare direttamente dal sacchetto della pescheria  nella zuppiera le vongole veraci, inutile dire che in bocca avevo metà della riviera ligure di Ponente (spiaggia), ho dovuto gustare l’agnello, che detesto, al sangue con quel suo gusto di selvatico acuito dalla mezza cottura  e per finire, per non fare ingrassare la prole, ho anche dovuto assaporare una torta completamente priva di burro e di zucchero. …. Anche questa è educazione, non possiamo sopportare Hell’s Kitchen tutte le volte che siamo invitati a cena, magari un pronto pizza? O il caro vecchio Mc Donald???