lunedì 3 ottobre 2011

PECCATO di GOLA

Si parla tanto di bon ton: siamo subissati da trasmissioni che ci insegnano a vestirci, a pettinarci, a vendere casa e persino a costruire una libreria riciclando gli appendiabiti della tintoria, ma nessuno spende una parola per il bon ton a tavola.
Non sto a dilungarmi sull’utilizzare le posate più appropriate, sul come apparecchiare una tavola elegante o sul non parlare a bocca piena perché mi sembra pleonastico, anche se mi rendo conto che in realtà non lo è. No quello a cui mi riferisco oggi è il problema che sorge quando vieni invitato a cena a casa dell’amica che ha velleità da cuoco stellato e poi non è in grado di mettere in tavola una pasta al burro che non sia scotta. Ragazzi, quel che conta è la compagnia, non la qualità del cibo, per carità, sì, è vero, ma se dopo bisogna nel migliore dei casi ricorrere a una lavanda gastrica, capite bene che è facile che ad ogni invito a cena la risposta sia quella di trovarci in pizzeria! Una mia amica ha una mamma che trasforma in oro tutto quel che cucina, è un dono, che non fa,evidentemente,  parte del DNA della figlia, così ogni invito a si trasformava (non ci invita più da qualche tempo) in una serata da incubo. Le ho visto vuotare direttamente dal sacchetto della pescheria  nella zuppiera le vongole veraci, inutile dire che in bocca avevo metà della riviera ligure di Ponente (spiaggia), ho dovuto gustare l’agnello, che detesto, al sangue con quel suo gusto di selvatico acuito dalla mezza cottura  e per finire, per non fare ingrassare la prole, ho anche dovuto assaporare una torta completamente priva di burro e di zucchero. …. Anche questa è educazione, non possiamo sopportare Hell’s Kitchen tutte le volte che siamo invitati a cena, magari un pronto pizza? O il caro vecchio Mc Donald???

mercoledì 28 settembre 2011

DA BAILA! a BALERA il passo è breve



Baila! La zia Baby, sì la dottoressa Giò, insomma, la D’Urso inguainata in una mezza muta in pelle nera impavida è andata in onda e ci ha messo tutto il suo Spagnolo nel pronunciare la RRRRRRRRRRRumba, la SSSSSSSSSSSSSSSSSSSAlsa, e il Cha Cha, ma lo spettacolo è stato piattino. Non so se si possa parlare di plagio, forse è più corretto dire plagi visto che non in poche situazioni mi sono chiesta se stavo guardando “Ballando con Le stelle” “C’è posta per Te” “La vita in diretta o “Galagoal”. Devo ammetterlo, in certi momenti credevo di essere sintonizzata su Paperissima Sprint per come ballavano male… Veniamo ai personaggi, della D’Urso ne abbiamo già parlato, l’unica è la dieta, sì ma ferrea, se poi si vedono troppo le rughe ci penseremo con il botox. Le squadre sono composte da una coppia VIP, o presunta tale, e una coppia di illustri sconosciuti. Scopo del gioco vincere una non meglio identificata cifra che permetta agli sconosciuti di realizzare il proprio sogno, quindi via ai sogni dal togliere dalle case popolari la famiglia di Tor Vergata al voler trovare la cura per il cancro. C’è poi quello che vuole andare a vivere a New York che ha poche speranze di vittoria quella che vuole fare un viaggio di trekking con il fidanzato che di speranze non ne ha nemmeno una e per finire quella che vuole comprare un cavallo, ma rendendosi conto in corsa che il suo sogno era fuori luogo ha pensato che fosse il caso di tirare fuori un problema alle ovaie della sorella favorevolmente risolto. Pietosi questi  sogni, legittimi per carità, ma un po’ di dignità signori, come dice una mia amica intelligente ed ironica “La TV del Dolore in un programma shampo è troppo” E poi il parterre de roi… i VIP o presunti tali…. Starlettes di Soap Opera con un sorriso da emiparesi, sportivi stagionati, ripescati, riesumati e spolverati, ma su tutti, permettetemi, la coppia, quella con la C maiuscola Costantino Vitaliano ed Elisabetta Gregoraci. Lui, Tony Manero de noantri, qualunque sia la musica di base, imposta il suo passo da discoteca di periferia e, ci scommetto che prima della fine del programma mimerà anche uno spogliarello. Lei bella, bellissima, fisico etereo, un solo neurone, era sotto shock  per essere scesa dallo yacht di quel gran figo di suo marito (Briatore per chi non conoscesse), ha pianto commossa al sogno della sua protetta… ma siamo proprio sicura che abbia capito di che cosa si trattasse? Un ultimo commento lo merita il regista  Cenci, ex marito della giurata Rossella Brescia,è stato più presente e brillante della conduttrice. Ok non ci andava molto, forse persino Don Mazzi sarebbe risultato più spiritoso e spontaneo, ma la prossima settimana per favore, potrebbe presentare lui? O un qualunque truccatore, addetto al suono, tecnico delle luci, insomma qualcuno meno stucchevole della dottoressa Giò.


martedì 12 luglio 2011

che fretta c'era maledetta parrucchiera?


Ma la colpa è dei parrucchieri? In questi giorni ho visto un catalogo di orrori come raramente in precedenza, e non è mica il caso di andare ad un matrimonio o ad un galà per vedere lo spettacolo migliore.... Credo che una diffusa marca di colorazioni per i capelli a basso prezzo abbia fatto una svendita del suo colore di punta che potrebbe essere "cannella fiammante" o "prugna ardente" perchè gran parte della popolazione femminile sfoggia con nonchalance il colore che quel genio di mio padre ha definito "rosso menopausa" che, nel migliore e più interessante dei casi è accompagnato dal ricciolino bigodato in stile casalinga americana del Minnesota. Per non parlare delle ragazze che sfoggiano chiome zebrate con colpi di soli larghi una spanna solitamente arancione albicocca su base nera come l'ala del corvo. Forse la Minetti (leggi Annalisa, cantante, non Nicole, assessore) ha fatto scuola presentandosi con i capelli a macchia di leopardo al Festival di Sanremo qualceh anno fa, ma alle star è concesso quasi tutto. Cosa possiamo dire al parrucchiere di Malika che ha usato un tosa erba per acconciarla? Nulla, con quella voce lei può tutto. Altro discorso andrebbe fatto al coiffeur della Tatangelo che abbiamo già definito la Rihanna di Scampia ma chi siamo noi per giudicare? Non tutte si possono permettere un ciuffo di capelli colore dell'argento anzi, io ne conosco soltanto due e una è una elegantissima conduttrice televisiva.... Per le altre il consiglio è uno non insultate il Vostro Coiffeur quando ha le forbici in mano.  

martedì 3 maggio 2011

My Own Private.... Royal Wedding

Non posso certo dire io c'ero, ma di italiani che lo possano fare a ragion veduta ce ne sono pochi, non contano quelli che si sono accampati con la tenda una settimana prima. Posso dire, però, che  io mi sono documentata: Caprarica venerdì è stato il mio migliore amico, Enzo Miccio lo è sempre, Alfonso Signorini, beh, povero, lui quando ha visto l'onoreficenza del buon David appuntata sul bavero sbagliato ha avuto una brutta giornata... Posso permettermi di dare il mio personalissimo e pertanto sindacabilissimo giudizio. Ex Ante alla nostra lady K non avrei dato due lire, ex post posso dire che è bella, nonostante i baffi e la bocca un po' storta, si sa adeguare ai cerimoniali (mammina l'ha messa sotto a studiare con ottimi risultati) e spero che riesca a farci sognare, se non di più almeno quanto la sua compianta e inavvicinabile suocera Lady D.
Ed ora il vetriolo può scorrere a fiumi .... Outfit meravigliosi quanto incredibili, cadute di stile impreviste accanto a sorprese e conferme.
Victoria di Svezia: il Jersey lo dovrebbero utilizzare solo per le taglie 38, il Jersey salmone lo dovrebbero vietare fuori dalle palestre.... Il pret a porter non è per una principessa, tanto più se la principessa è ...in carne...
Anna d'Inghilterra: Laura Ashley è inadeguata già per una ragazzina che fa la cresima, laura Ashley a fiori viola e verdi forse è un tessuto adatto a delle lenzuola non al matrimonio di tuo nipote che è incidentalmente anche erede al trono.
Queen Elisabeth II Non poteva andare, ha mandato il canarino Titti al suo posto, però, tutto sommato, per me è un sì.... forse avrei evitato l'accessorio panna, ma Her Royal Majesty non ha mai brillato per eccessivo buon gusto.
Camilla di Cornovaglia spezzo una lancia in suo favore, no, non per il look ma per umanità, è l'unica che, impietosita, ha preso in braccio la figlia damigella di Edoardo, sul balcone di Buckingam Palace, sul look alla cerimonia salvo solo il cappello, sul look alla serata mi chiedo perchè sia dovuta andare in camicia da notte.
Lady Sophie Rhys Jones, contessa del Wessex, nonostante le corna da stambecco era elegante...ciò che di più simile a lady Diana ci sia nel Regno Unito
Mi chiedo ancora perchè abbiano invitato una hostess di PORTUGALIA, ah, no era Victoria Beckham! Terribile: il cappellino sulla fronte è stato abbandonato dagli angeli del cielo nei primi anni 90 lei non è abbastanza icona di stile per sdoganarlo a un matrimonio, il plateau è di moda, ma non è elegante, il plateau di 6 cm è più volgare della lap dance. E poi Victoria, sorridi, guarda chi hai accanto....
Parlare delle sorellastre di Cenerentola (leggi le figlie di Miss Sarah Ferguson) è come sparare sulla croce Rossa. A Beatrice non è bastato un outfit Valentino a far dimenticare il copricapo che ricorda la ringhiera del cancello del palazzo di famiglia, ma ad Eugenia è andata peggio: un pavone è stato piumato per creare il suo cappellino, mentre l'abito credo fosse un fondo di magazzino Cisalfa (tende da campeggio)
Le teste coronate e non che meriterebbero una menzione sono ancora molte, ma concludo dicendo che per me, le vere perle sono state Zara Phillips, la figlia della principessa Anna che evidentemente non ha ereditato da mammina il buon gusto: superlativa in grigio acciaio con una scultura di Philip Treacy appoggiata sul suo chignon color del grano. Una menzione d'onore anche alla "socialite" Tara Palmer, lei il jersey se lo può permettere, anche blu elettrico, anche in tinta con quello che definire copricapo è riduttivo e che, manco a dirlo porta la firma di Philip Treacy e, manco a dirlo, lei era una delle più care amiche di Lady D. 
Dulcis in fundo il Best Man Harry, goffo nell'uniforme, con la camminata alla John Wayne, ma delizioso nelle vesti di Testimone dello sposo e decisamente il più affascinante e divertente. Per la sorella Pippa ci va un post dedicato.

lunedì 11 aprile 2011

caldo, che tortura, caldo, che sciagura!



Fa caldo, molto caldo. E’ vero. Non ce lo aspettavamo. E’ vero. Non è ancora il momento. E’ vero….
Questi non sono buoni motivi per uccidere il buon gusto o quanto meno le regole della buona educazione.
Con l’aumentare della temperatura le nostre città si animano di colori e vestiti improbabili addosso a persone improbabili e di olezzi che, come dice la mia saggia amica, in inverno, grazie all’effetto tupperware creato dal piumino,erano nascosti. Regola numero uno: l’acqua, che sia privatizzata o pubblica poco importa, è accessibile a tutti, il sapone, quello neutro, costa pochissimo, facciamone buon uso. Dopo questa premessa che parrebbe pleonastica, ma non lo è, parliamo di outfit. Con il caldo si aggirano indisturbate  Birkenstock ( che non vorrei nemmeno vedere nel reparto Ortopedia) senza che prima sia stato adeguatamente sistemato l’arto , non pretendiamo unghie laccate con lo smalto più glam, un velo di lucido sarebbe sufficiente. Su Crocks e similare tanto in voga su e giù per Beverly Hills io ritengo che non debbano mai abbandonare le mura domestiche. Canotte e legginssono esibite da ragazze ed ex ragazzeche nella migliore delle ipotesi le associano a un cacciatorino, ma nella peggiore ad una mortadella andata a male. IL look fasciante oltre a non far traspirare la pelle non è donante a quasi nessuna…. Kate Moss è eccezione, non la regola, Kate Winslet ci pensa su tre volte e poi evita….Una camicia in lino con le maniche arrotolate su un pantalone leggero produce la stessa temperatura interna di uno short in jeans, ma l’effetto è decisamente più elegante. E poi diciamocelo, fa caldo ma non siamo ad agosto a Sabaudia, siamo a Torino o a Milano il 10 aprile, l’aria si fa sentire e se possiamo fare qualche concessione sui look che sono decisamente meno formali, almeno per le acconciature, abbiate pietà!! Non è il caso di arrotolare le chiome con mollettoni che non usano nemmeno più di coiffeur durante la messa in piega. L’effetto è sciatto e disordinato,gli strass che decorano il mollettone che avete deciso di indossare, non aiutano, anzi. E poi parafrasando quel genio di Cristobal  Blenciaga  ricordate che “Balze e fiocchi sono gli orpelli di abiti brutti”
 

giovedì 31 marzo 2011

patente per lo stiletto!

Mi rendo conto che le ballerine non sono per tutte e che il Cambio di stagione ponga di fronte a scelte ardue da gestire. Ma non preoccuparti di essere impopolare, non preoccuparti di un eventuale pentimento, fidati, quello che ti sembra troppo è sicuramente troppo.
Con l’avanzare della Primavera le fanciulle di ogni età sbocciano come i fiori e, troppo spesso si lanciano in look più arditi, ecco, non sempre arditi fa rima con riusciti.
Vedere la minigonna con le calze velate nere e lo stivale di elastico è raccapricciante quasi quanto il camperos nero abbinato al tailleur e non si fatica a vedere questi orrori passeggiando per il centro delle nostre città in pausa pranzo, quando le vetrine attirano le donne come il miele le mosche.
Anche il più esile giunco con ai piedi le miracolose MBT assume le sembianze di Mrs Doubtfire nella migliore delle ipotesi, quelle della Mucca Clarabella nelle altre.Inutile che mi raccontino le meraviglioe potenzialità nel rassodare il alto B: una volta indossate ogni uomo,anche il meno attento Vi ricorderà solo e soltanto per quegli enormi monoliti attaccati alle vostre caviglie.
Io però vorrei parlare con il ministro  Gelmini e chiederle di rendere obbligatoria oltre all’ora di educazione civica, quella di camminata sui tacchi per tutte le ragazze, direi in prima superiore.
Abominevole la Suri Cruise che a 4 anni ancheggia sui tacchetti fatti su misura per gli illustri piedini, ma altrettanto  dicasi delle signorine che si inerpicano su un tacco 12 senza esserne in grado. Proprio ieri alla stazione di Porta Garibaldi ha attirato la mia attenzione una ragazza elegantissima, con un paio di peep toe color biscotto in suede morbidissima, plateau di 1 cm e mezzo e altissimo tacco a stiletto in legno color nocciola, bellissima lei, di grande effetto l’outfit. La delusione è stata ancora più cocente quando l’ho vista caracollare verso un’amica , le sue zampette da fenicottero non sapevano gestire quei gioielli dell’arte calzaturiera, quelle micidiali armi di seduzione….
Un Tirannosauro, ecco somigliava ad un Tirannosauro dalle zampette  piegate. E allora, giovane fanciulla continua a metterti le converse e fai come abbiamo fatto tutte noi, beh, quasi tutte, e impara davanti allo specchio a camminare sui tacchi, perché per le Louboutin ci va l’abilitazione!

martedì 8 marzo 2011

IO NON STIRO

Tra le tante conquiste sociali, questa è sicuramente una delle più importanti nella mia vita.
Mi ricordo mia madre, prima che potessimo permetterci qualcuno che lo facesse al suo posto, che passava le ore davante a quell'oggetto proveniente da un'altra era.
Poi anche lei ha smesso..e allora ho iniziato a dispiacermi anche per la nostra donna di servizio.
In ogni caso, io non stiro.
Ma stendo da vera Regina. Oppure mi avvalgo di un bellissimo ferro da viaggio che mi salva da situazioni imbarazzanti.
E se proprio devo dirla tutta, non necessito nemmeno di stirare i miei capelli, che sono lisci di loro.
Love love
A me la festa della donna mette l’ansia. Mi piace quando mio marito mi cede il passo, mi piace quando mi fanno sedere in metropolitana, ma apprezzo di più quando la mia opinione viene ascoltata, come quella di una persona uomo o donna che sia.  In giornate come questa penso di essere nata dalla parte giusta del mondo e nel momento giusto, posso decidere di lavorare, di uscire, di vestirmi come voglio, di pensare e mi rendo conto che dobbiamo fare qualsiasi cosa in nostro potere perché le nostre “colleghe”possano usufruire dei nostri stessi diritti, sì ma anche di avere i nostri stessi doveri.
Dedicato alle mie amiche, a quella bella e a quella meno bella, a quella bionda e a quella mora, a quella che senza un uomo non ci sa stare, a quella che un uomo non lo vuole, a quella insicura e a quella troppo sicura di sé, alla femminista e a quella che di politica non si interessa, a quella che non sa mai cosa mettersi e a quella che sarebbe meglio ci pensasse un po’ di più prima di vestirsi, a quella sana e a quella malata, a quella che lotta per quello in cui crede e a quella che lotta tutti i giorni, a quella perennemente a dieta e alle maghe del focolare dedicato a noi ragazze, ma anche ai nostri mariti, fidanzati, amici, gay, etero e quant’altro buona vita, non buon 8 marzo!!!!

giovedì 17 febbraio 2011

il mio applausone

San Remo ci tiene compagnia in questo uggioso febbraio e ci fa ricordare che le piccole cose di pessimo gusto non sentono le mode, ma ritornano come i pantaloni bianchi tutte le estati. Beppe Vessicchio anzi Bessicchio e Fio Zanotti hanno la loro ora d'aria nella settimana del festival ,nel senso che poi li chiudono nelle cantine dell'Ariston e li tirano fuori a fine gennaio per le prove. Vessicchio, non dimentichiamocelo, dirigeva Christian in "Cara", quando il dolcevita nera sotto la giaccha beige non faceva ancora pubblicitario di terz'ordine....
Io non me la sento di escludere Rihanna di Scampia dal nostro siparietto, Lady Tata si porta dietro un coreografo come Tomassini, e sappiamo tutti che il titolo della sua canzone è un chiaro omaggio al suo look maker
E poi anche San Remo risente della crisi e i cantanti si sono voluti adeguare, ad esempio La Crus ha rinunciato al compenso come testimonial di Creme nuance, sembra che ci sia un accordo di cambio merce con Luca Madonia, peraltro, chi è???
Questa sera la festa del tri-colore, canterà solo tri-carico???Ah, no questa è la serata delle menti illuminate , questa sera c'è Benigni ma io questa non me la merito e passo, vi avverto,però, se alla prossima pausa il Piergianni dice ancora una volta "stiamo uniti" e un cecchino lo colpisce... non cercate, il mandante sono io.

martedì 15 febbraio 2011

Perchè San Remo è San Remo


Ammettiamolo, armate di spazzola a mo’ di microfono e con lo specchio a palcoscenico ci siamo immedesimate tutte quante. Non c’era Amici, non c’era X Factor, Mara Maionchi non aveva ancora ingrassato i conti correnti di terapisti analisti e psicologi, ma tutte, almeno una volta siamo state sul palco dell’Ariston, a San Remo, nei nostri sogni di bambina. Chi era Anna Oxa in lycra nera con ombelico a vista, chi Loretta Goggi, c’era quella che per somigliare alla Bertè in finto premaman dell’86 ha fatto un figlio a 16 anni… quello che si sentiva Patty Pravo e ora fa lo stilista, ma a parte casi estremi, tutti noi siamo legati alla kermesse più deliziosamente nazional popolare dell’anno. Con San Remo inizia la Primavera, quella dentro, perché San Remo, per una settimana, ci fa dimenticare il mutuo, gli straordinari, la dieta e la palestra… Tanti sono gli snob che si trincerano dietro un “mai visto “ o “canzoni orrende”, ma alla fine è molto più divertente  essere un pelo trash e seguire canzoni, note cambi d’abito, gossip, polemiche….creare gruppi d’ascolto dare il proprio premio della critica, insultare Luzzatto Fegiz e ridurre al minimo le ore di sonno… perché, alla fine …. San Remo è San Remo!

Diario di una ex-benestante: Scusa, ma non potevi fare la commessa ?!?

Diario di una ex-benestante: Scusa, ma non potevi fare la commessa ?!?: "o l'impegata.. come tutte noi, del resto.Qualcuna si identifica con lo stilista di cui vende i vestiti, altre ( me compresa ) si definisce a..."

giovedì 13 gennaio 2011

9 euro e una fetta di torta

Il problema delle Colf è argomento di discussione nei salotti buoni di tutte le città, le nostre non fanno eccezione. Sì, perché trovare una signora delle pulizie perfetta non è possibile, trovarne una fidata è frequente come i saldi da Chanel, e quindi, ci accontentiamo, ma alla fine, ragazze mie, ne siamo succubi…Sì lo ammetto, io sono soggiogata al volere della signora che viene  fare le pulizie da me, che non solo mi dà del tu e mi chiama dottoressa, pur dandole io del lei, non solo decide lei quante ore alla settimana fare e quando farle, ma che pago all’ora 9 euro e una fetta di torta, e che sia buona la torta! Poco importa poi se avevo preparato un dessert da portare a casa di amici, e giusto prima di uscire di casa mi accorgo che ne manca una fetta generosa, aveva fame, si sa lavare i vetri stanca, e stirare ancora di più. Ma adesso è diventato un problema, perché se torno a casa e non l’ha mangiata mi vengono i dubbi, che non fosse buona? Magari secca? Poco cotta? Mi sono confrontata, non è solo un mio problema, un amico per comunicare con la colf della repubblica Ceca ha deciso di investire in un corso accelerato, un’altra per non urtare la sensibilità della governante ristira di nascosto, nottetempo, le camicie del marito. Il mio mito, però è quella ragazza, lavoratrice pendolare che ha accettato la colf il venerdì pomeriggio dalle 16 in poi perché prima ha l’abitudine di fare la pulizia del viso, la governante intendo…..